Lo sviluppo delle abilità comunicative attraverso il corso di pittura
Arte e creatività svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’evoluzione infantile, infatti, anche ripercorrendo la storia del pensiero filosofico e pedagogico, emerge un sottile fil rouge che collega la pratica di attività artistiche alle abilità comunicative e allo sviluppo fisico-cognitivo-emotivo durante l’infanzia.
Fin dai primissimi anni di vita del bambino, l’arte contribuisce a migliorarne le capacità espressive, a favorire l’apprendimento logico – matematico e linguistico, a rafforzare la consapevolezza di sé, a liberare le potenzialità creative insite in lui.
Ed è proprio sulla base di questa solida convinzione che la scuola Ada Bolchini dell’Acqua ha deciso di organizzare un corso di pittura integrativo all’offerta scolastica, rivolto appunto ai bimbi dell’infanzia.
Il corso, tenuto dalla maestra Aoki Yuki, artista diplomata all’Accademia di Brera, si pone un duplice obiettivo: didattico ed espressivo. Didattico, perché i bambini apprendono le tecniche pittoriche affinando la motricità fine, l’osservazione, la coordinazione oculo-manuale e la cura dei particolari; espressivo, perché i bambini entrano in contatto con una nuova modalità di comunicazione, che permette loro di raccontarsi, di esprimersi, di parlare di sé, senza le parole
“L’arte è espressione libera che proviene dalla memoria e dal pensiero dell’artista, da quello che ha visto o che ha sentito” dice Yuki.
Ogni anno, l’insegnante studia dei percorsi pittorici adatti ai bambini dai 3 ai 5 anni, percorsi che seguono ogni volta dei progetti didattici diversi.
Alla base del corso di pittura c’è una forte professionalità: i materiali utilizzati sono di alta qualità – pennelli, tempere, colori, sono esattamente quelli che si utilizzano nelle scuole d’arte per adulti. Non si usano materiali per bambini, ma materiali professionali; lo stesso discorso vale per la terminologia.
Azzurro? Si dice ciano. Rosso? Si dice Magenta. Vogliamo avvicinare i bambini al vero mondo dell’arte, l’arte dei grandi, per stimolare in loro un interesse, una curiosità, una passione, e dar loro modo di seminare per raccogliere, se lo vorranno, quando saranno grandi.
L’anno scolastico 2019-2020 ha visto i piccoli artisti impegnati in un percorso artistico dove gli acquerelli sono stati protagonisti indiscussi della scena.
L’obiettivo ultimo del corso? Allestire una mostra, che abbiamo chiamato “Pnéuma – respiro, le cui opere (tutte realizzate indipendentemente dai bambini) presentassero espressioni vive, come il respiro della natura.
Durante il percorso che ha portato alla realizzazione di Pnéuma i piccoli hanno scoperto le variazioni dei colori, lavorando sempre e solo con i tre colori primari. Partendo da questi, i bambini hanno scoperto nuovi colori, creato forme e dipinto ognuno in modo estremamente personale.
Un’opera d’arte, si sa, richiede continue modifiche, rielaborazioni, reinterpretazioni: ecco perché i nostri piccoli artisti hanno lavorato per molto tempo sulle loro opere, andando ad apportare modifiche ogni volta, in base alle proprie emozioni, sensazioni, esigenze.
Purtroppo l’arrivo della pandemia ci ha costretti a interrompere le lezioni di pittura, non permettendoci di arrivare alla parte finale; questo però non ci ha impedito di realizzare la nostra mostra, presso gli spazi della scuola, che sono stati cosi teatro di meravigliose opere d’arte realizzate dai nostri piccoli grandi artisti.
Ecco come Sara Russo, coordinatrice della scuola Ada Bolchini dell’Acqua, ha presentato e descritto la mostra “Pnéuma, respiro” inaugurata a giugno 2020.
“Come non rievocare subito dal titolo della mostra gli eventi di questi ultimi mesi? E’ mancato un po’ il respiro chiusi in casa, senza poter uscire. Manca il respiro quando pensi a una malattia sconosciuta, che incute paura. E’ mancato il respiro a tante persone, soprattutto anziane, in questi primi mesi del 2020.
Cosa ci ridà il respiro?
Tutto concorre al bene, ce lo siamo detti tante volte in questi mesi. E i segni di bene e bellezza li abbiamo visti accadere anche dentro la fatica, la paura e la mancanza di respiro.
Una luce di speranza che non ci ha mai abbandonato. La fede in Dio che non abbandona e non dimentica. Gli sguardi, le voci, la tenerezza dei nostri bambini.
E che respiro davvero ora guardare le loro opere, pure, creative, piene di ricerca!
Respiriamole e pieni polmoni!
Perché un’opera non si guarda solo con gli occhi!”