Sezione primavera – cos’è e come funziona: tutto quello che c’è da sapere.
La sezione primavera (asilo per molti) apre le sue porte ai bambini piccoli di età compresa tra i 2 ed i 3 anni e si propone come una sorta di “ponte” che assicura continuità dal punto di vista formativo tra il nido e la scuola dell’infanzia.
Chiaramente, l’importanza della sezione primavera si comprende perfettamente se si pensa che essa sia destinata ai bimbi che rientrano in una fascia di età particolarmente delicata, in cui cominciano a delinearsi i tratti principali della personalità e si forma il carattere.
Proprio per questo motivo, un bambino non seguito e non educato al confronto ed alla socializzazione rischierebbe di “vivere” un vuoto formativo che potrebbe avere ripercussioni sul suo futuro.
Nido, sezione primavera, scuola infanzia rappresentano – proprio nella loro continuità – un percorso fondamentale che ogni bambino dovrebbe seguire dagli 0 fino ai 6 anni di età, quando farà il suo ingresso alla Scuola Primaria.
Ma è bene sottolineare che la sezione primavera nasce in risposta ad una criticità di tipo sociale e si propone di raggiungere l’obiettivo di dare una mano alle famiglie in difficoltà ed interviene laddove gli Enti (Comune, Provincia e Regione) non sono in grado di sostenere e garantire l’apertura dei nidi o, anche, nel momento in cui l’asilo nido è già al completo.
Ma non solo: spesso e volentieri, la sezione primavera viene preferita anche per un fattore di tipo economico, in quanto i costi sono più contenuti rispetto a quelli dell’asilo nido.
È consigliabile fare in modo che il percorso formativo sia continuativo e mai spezzettato, di modo che, sin dalla tenera età, i bambini facciano proprio un determinato metodo e si preparino alla fase successiva che prevede il passaggio sezione primavera – scuola infanzia.
In questa importante fase di vita del bambino, sarà necessario che lo stesso venga seguito da educatori esperti ed altamente qualificati che sappiano indagare le peculiarità del carattere del piccolo, far emergere le sue qualità e valorizzare le capacità di attenzione, concentrazione ed apprendimento, anche consentendo lo sviluppo dell’intuito.
Altra cosa fondamentale è che nella sezione primavera (o asilo) tutto è appositamente pensato e studiato nei minimi dettagli esclusivamente per bambini di quell’età.
Infatti, quella tra i 2 ed i 3 anni rappresenta una fase di passaggio, di transizione nella quale emergono determinati bisogni e specifiche esigenze ed i bambini – proprio in questo periodo – vanno anche alla scoperta di sé, conquistando la propria autonomia. Anche l’apprendimento diventa esercizio quotidiano che stimola la capacità di memorizzazione e permette loro di associare colori, sapori, odori, forme a determinate cose o oggetti.
Sezione primavera: requisiti e normativa
Istituita con la Legge finanziaria del 2007, più precisamente con la Legge n.296, art.1, comma 630 del 27 dicembre del 2006, la sezione primavera si configura come un sistema basato sull’educazione e la formazione dei bambini di età compresa tra i 2 ed i 3 anni. La norma stabilisce che la sezione primavera rappresenta un servizio statale e per come tale finanziato, della cui gestione se ne occupano le varie Regioni, stabilendo una sinergia con i diversi Comuni.
Vuoi iscrivere il tuo piccolo alla sezione primavera? Requisiti fondamentali sono dunque l’età: non prima dei 2, non dopo i 3 anni, trattandosi di un “ponte” tra il nido e la materna.
Lo scopo della sezione primavera – per come stabilito ed indicato nella normativa è quello di «favorire continuità effettiva del percorso formativo per i bambini da 0 a 6 anni di età».
Sezione Primavera – Asilo: cooperazione e continuità
Proprio per il rispetto del principio della continuità, sarà necessario che il percorso formativo del bambino venga valutato nel suo complesso.
Sarà importante che non si opti per passaggi bruschi da una scuola ad un’altra, da un ambiente ad un altro, perché il bimbo rischia di non adattarsi e di non proporsi al meglio né nei confronti di se stesso, né tantomeno in quelli di compagni ed educatori.
Ecco perché sarà sempre opportuno rispettare il principio della cooperazione ed anche quello della continuità per quanto riguarda le scuole: se un bambino è al nido è preferibile che lì continui il suo percorso formativo, fatta eccezione per casi straordinari. Stessa cosa se dovesse cominciare a frequentare la sezione primavera.
Sezione primavera: chi la realizza?
Che si tratti di una scuola pubblica, privata o paritaria poco importa: ogni istituto per bambini dovrebbe avere una sua sezione primavera.
Resta da specificare che questi percorsi formativi possono essere implementati sia da soggetti propriamente pubblici o privati.
Ai fini della concretizzazione della creazione di una sezione primavera dovrà essere approvato un apposito progetto da parte del Comune che poi sarà presentato presso l’ufficio scolastico della Regione.
Sezione primavera: requisiti
Abbiamo già specificato che la sezione primavera nasce da una cooperazione tra gli enti preposti alla realizzazione del servizio ed ora è arrivato il momento di affrontare la tematica della sezione primavera, relativamente ai requisiti di cui bisogna essere in possesso alla data dell’iscrizione.
Per usufruire del servizio della sezione primavera i bambini devono:
- Avere un’età compresa tra i 24 ed i 36 mesi;
- Compiere il secondo anno di età tra il 1º gennaio ed il 31 dicembre dell’anno in corso e corrispondente a quello dell’iscrizione;
Sezione primavera: requisiti struttura
La realizzazione della sezione primavera si può portare avanti solo ed esclusivamente in presenza di determinati requisiti. E, infatti, oltre ad ospitare minimo 10 bambini e massimo 20 per ogni sezione, – fatta eccezione per zone particolari (come per esempio quelle di montagna) in cui la sezione primavera può essere avviata anche con 5 bambini –
per quanto riguarda la realizzazione, è necessario che al contesto educativo vengano riservati determinati spazi che ben si adattino alle esigenze dei più piccoli e che, quindi, siano dedicati al gioco, alla mensa, all’accoglienza e così via.
Chiaramente, va da sé che debbano essere sicuri e predisposti per creare le situazioni ideali per l’educazione e la formazione.
Nella sezione primavera per ogni 10 bambini è prevista una figura educativa, che abbia esperienza e conosca strategie e tecniche di socialIzzazione per garantire ai bambini di vivere serenamente anche al di fuori del contesto familiare. Non a caso, è preventivamente realizzata una programmazione che basa la formazione sui concetti di accoglienza, orientamento ed educazione e che accompagni i bambini in un percorso che guidi loro sia verso la conoscenza di se stessi sia al confronto con gli altri e con il mondo circostante.
Anche gli orari non sono fissi e vanno dalle 6 ore minime alle 9 ore: ciò comporta ovviamente che i bambini potranno trascorrere parecchio tempo nella sezione primavera e proprio per questo qui dovranno rintracciare familiarità e spensieratezza.
Sezione primavera: le coccinelle e le farfalle dell’istituto Ada Bolchini dell’Acqua
Modello formativo da seguire come esempio potrebbe essere quello dell’istituto paritario Ada Bolchini dell’Acqua di Milano, in cui la sezione primavera viene divisa in “Coccinelle” e “Farfalle”.
Sono gli educatori dell’istituto ad accompagnare il bambino in esperienze di conoscenza ed apprendimento e, negli spazi dedicati, i più piccoli possono muoversi liberamente e sviluppare le proprie attitudini e capacità.
Le attività ludiche costituiscono il punto di partenza per qualsiasi esperienza di apprendimento e Morano a stimolare entrambi gli emisferi cerebrali, determinando lo sviluppo sia dell’area cognitiva sia di quella più propriamente emozionale.
Presso la scuola paritaria Ada Bolchini dell’Acqua, vengono organizzati anche apposito laboratori ed esperienze educative che perseguono gli obiettivi di far maturare il bambino e, quindi, far acquisire sicurezza ed autostima, di conquistare una maggiore autonomia e sviluppare competenze sempre nuove.
La dimensione formativa dell’istituto milanese prevede anche l’insegnamento della lingua inglese che arriva sui banchi dei piccoli allievi per circa tre ora alla settimana.
L’età tra i 24 ed i 36 mesi rappresenta una fase di crescita in cui si apprende molto facilmente ed ecco perché è importante che i bimbi comincino a familiarizzare con un’altra lingua mediante canzoncine ed attività come il disegno, la danza e vari laboratori, compresi quelli di teatro e le uscite in biblioteca. Insomma, una sezione primavera quella dell’Ada Bolchini dell’Acqua che fa proprio il paradigma “accogliere – educare – orientare”, il quale una volta applicato è sempre di successo e da grandi soddisfazioni.
Coccinelle o Farfalle: quale sarà la tua scelta? Qualunque essa sia, avrai la certezza che i tuoi bambini siano sempre in mani sicure e fidate e l’unico “problema” è che staranno così bene, da non voler tornare a casa.