Scuola privata e scuola paritaria: qual è la differenza?
La scelta della scuola è uno dei passaggi fondamentali nel complesso percorso di crescita di un bambino in quanto si tratta di uno degli ambienti di socializzazione extra-familiari più importanti in assoluto. A scuola, infatti, il bambino o la bambina iniziano a confrontarsi con altri coetanei, a giocare e ad apprendere le regole della convivenza, a divertirsi con laboratori creativi.
È una decisione che avrà delle ripercussioni estremamente significative- sotto molti aspetti- sul futuro del figlio. Al momento di far pendere l’ago della bilancia tra scuola privata e scuola paritaria molto spesso si commette l’errore di pensare che si tratti della stessa cosa. Le informazioni diffuse al riguardo per semplice senso comune o in rete nella maggior parte dei casi risultano fuorvianti od inesatte, generando confusione. Al contrario, invece, c’è una differenza tra scuola privata e paritaria, sia per il nido, che per la primavera, che per la scuola dell’infanzia.
Differenza tra scuola privata e paritaria
Per aiutare il genitore nella scelta, è bene indicare come base di partenza la differenza tra scuola privata e paritaria. A differenza delle scuole paritarie, le scuole private non sono mai pubbliche e sono iscritte in elenchi regionali aggiornati annualmente.
Uno studente che frequenta con regolarità una scuola privata non paritaria, pur assolvendo all’obbligo di istruzione, al termine del percorso scolastico può conseguire il titolo di studio finale solo in seguito allo svolgimento di un esame di idoneità statale. Le scuole private, infatti, non sono abilitate a rilasciare titoli di studio aventi valore legale né attestati intermedi.
È bene, pertanto, ricordare che una scuola privata può essere paritaria o non paritaria, ma mentre nel primo caso è legittimata a rilasciare titoli di studio dal valore legale equiparabile ad una scuola statale, nel secondo caso questo non è possibile. Per questo è evidente come sia erronea- da un punto di vista formale e sostanziale- l’assimilazione tra le due tipologie di istituto.
Come nel caso delle scuole paritarie, anche per le scuole private le famiglie sono tenute a pagare una retta annuale e all’atto dell’iscrizione gli istituti privati hanno l’obbligo di dichiarare esplicitamente ai genitori il loro status. In caso contrario, potrebbero essere segnalate per condotta illecita all’Ufficio Scolastico Regionale e nei casi più gravi all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Scuola paritaria-Cos’è?
Nel dibattito pubblico si sente spesso parlare di scuola paritaria ma di cosa si tratta esattamente? Il Miur (Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca) le definisce in questo modo, secondo quanto previsto dalla legge 62/2000:
“Le scuole paritarie sono scuole la cui gestione è affidata a soggetti diversi da quelli statali, che si impegnano a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola e ottengono il riconoscimento della parità scolastica con le scuole statali. Le scuole paritarie si inseriscono nel sistema nazionale di istruzione e rilasciano titoli di studio aventi lo stesso valore legale dei titoli rilasciati dalle scuole statali”
Le scuole paritarie, dunque, pur non essendo gestite direttamente dallo Stato rientrano nel sistema di educazione pubblico a tutti gli effetti ed offrono un servizio aperto a tutti. Si dividono in scuola dell’infanzia (ex scuola materna), primaria (ex scuola elementare) e secondaria (ex scuola media ed ex scuola superiore).
Per conseguire la parità, tuttavia, gli istituti che ne fanno richiesta devono essere in possesso di una serie di requisti imprescindibili:
• Presentare un percorso didattico e formativo autonomo ma sempre in linea con gli ordinamenti scolastici ministeriali vigenti e nel pieno rispetto della Costituzione italiana.
• Assumere insegnanti abilitati all’esercizio della professione
• Avere un bilancio pubblico.
• Disporre di docenti e mezzi in grado di garantire l’accesso ed un adeguato percorso di formazione a qualsiasi studente che dovesse caratterizzarsi per esigenze particolari come, ad esempio, disabilità o in condizioni di svantaggio
Che cosa comporta il riconoscimento della parità?
• Equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti.
• Medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato.
• Abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore legale delle scuole Statali.
Scuola paritaria: come funziona?
Gli studenti che frequentano una scuola paritaria- previo pagamento di una retta annuale variabile da istituto a istituto- assolvono appieno all’obbligo di istruzione e ottengono un titolo con lo stesso valore legale di un istituto statale. Come detto, le scuole paritarie operano in assoluta autonomia sul piano didattico e formativo (pur dovendo seguire le linee guida dettate dal Ministro dell’Istruzione) e non sono tenute a rispettare l’obbligo della laicità (al contrario di quelle statali). Possono così essere dirette da enti o istituti a carattere religioso senza che questo vada a scalfire minimamente la validità legale del titolo di studio.
Per concludere, se si volesse fare una comparazione, si può affermare che una scuola paritaria (per quanto di proprietà non statale) è decisamente più assimilabile ad una pubblica rispetto ad una privata. Il sillogismo scuola paritaria uguale scuola privata è un falso mito- alimentato spesso da articoli improvvisati in rete- che da anni, nonostante gli sforzi di molti esponenti del mondo della scuola, continua ad imporsi nel dibattito pubblico generando confusione tra i genitori e non solo.
Un altro falso mito molto diffuso è relativo alle rette delle scuole paritarie che le renderebbero accessibili esclusivamente alle famiglie particolarmente facoltose escludendo, di fatto, i bambini provenienti da nuclei familiari poco abbienti. In realtá, i costi possono variare da istituto ad istituto e diverse scuole paritarie sono sostenute da fondazioni ed enti benefici che finanziano parte delle spesse necessarie al loro funzionamento, riducendo, dunque,le rette annuali d’iscrizione degli alunni.