Ritorno a scuola post-coronavirus per i bimbi fino a 6 anni
In questi mesi di sospensione forzata dei servizi educativi, causata dall’epidemia da Covid 19, I bambini della scuola dell’infanzia sono stati conquistati dalla nuova modalità della didattica a distanza, ma si sono trovati talvolta a disagio, dal momento che non hanno potuto gestirla in autonomia e hanno avuto bisogno dei genitori, impegnati su vari fronti, per affiancare e supportare il lavoro delle educatrici.
E’ per questi motivi che molti bambini e le loro famiglie attendono ora con ansia il ritorno a scuola. Per questo si dovrà attendere i primi giorni di settembre, ma è bene considerare che ci si dovrà abituare a delle nuove abitudini da spiegare ai bimbi con anticipo. In generale le principali differenze rispetto alla vita pre-coronavirus consisteranno nel:
– Mantenimento della distanza interpersonale di un metro,
– Scaglionamento dell’orario di ingresso e delle entrate da scuola,
– Fruizione di diverse vie di uscita,
– Limitati assembramenti nelle aree comuni.
Il Comitato tecnico scientifico ha consegnato al Governo in data 28 maggio u.s. il documento con le misure per il rientro a scuola. A questo documento si unirà poi quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione.
Nel primo documento citato è disposto che:
- non servirà misurare la temperatura in ingresso: chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o una temperatura superiore a 37,5 gradi dovrà restare a casa;
- gli educatori ed il personale dovranno indossare la mascherina;
- gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina;
- dovrà essere differenziato l’ingresso e l’uscita dei bimbi attraverso uno scaglionamento orario;
- sarà prevista la rimodulazione dei posti a sedere e degli arredi scolastici al fine di garantire il distanziamento di almeno 1 metro.
Ma vediamo bene nel dettaglio cosa dice il protocollo regionale in merito alla didattica di asili e materne.
Protocollo regionale per nidi e scuole dell’infanzia
In questi mesi tutti hanno più volte ribadito che i bambini “devono” tornare a scuola..ma esattamente per i più piccoli cosa è previsto? Entrando nel dettaglio, il protocollo regionale dà indicazioni sulla priorità di accesso ai servizi da parte delle famiglie in difficoltà e dei bimbi disabili. Le modalità di accompagnamento dei bimbi cambieranno: entrata e uscita non avverranno dallo stesso punto di accesso e gli ingressi potrebbero venir scaglionati, con conseguente rimodulazioni degli orari di frequenza, per distribuire le presenze in modo intelligente. Vediamo i punti salienti:
- Creazione di mini gruppi, ognuno seguito da un educatore,
- Mascherina obbligatoria per educatori e genitori, mentre per i bambini sotto i 6 anni sarà facoltativa,
- Un solo genitore ad accompagnare il bimbo,
- Non si potranno portare giocattoli da casa,
- Cambio delle scarpe nel passaggio fuori/dentro scuola,
- Quando possibile, restare sempre più all’aperto,
- Patto «sociale» con i genitori che dovranno segnalare l’insorgere di febbre o altri sintomi.
Finalmente, comunque, i bambini potranno tornare a condividere esperienze di gruppo dopo tutto questo tempo lontani. L’aiuto dei supporti digitali ha fatto sì che, in qualche modo, si potesse mantenere l’idea di gruppo e il legame tra compagni e con l’educatrice. Resta il fatto che nonostante gli accorgimenti che si dovranno tenere, sarà tutto più semplice insieme.
Progetti scuola infanzia: spazi per crescere
I progetti scuola infanzia possono avere molteplici funzioni. Promuovere l’educazione, potenziare la formazione e stimolare la creatività dei bambini sono solo alcuni degli obiettivi dei progetti scuola dell’infanzia. Molti sono ovviamente anche i laboratori con obiettivi trasversali che mirano contemporaneamente a soddisfare più bisogni. Esistono poi anche dei progetti specifici ideati anche con il supporto di esperti esterni.
La Scuola Ada Bolchini dell’Acqua presta particolare attenzione ai progetti proposti ai più piccoli perché sa quanto ciò che si sperimenta nei primi 5 anni di vita influenzi gli adulti che verranno.
La scuola Ada Bolchini dell’Acqua e le attività didattiche previste da settembre
Il pensiero della Scuola Bolchini è che sia urgente che tutti i servizi educativi ripartano se si vuole arginare una crisi sociale che rischia di avere pesanti conseguenze per tutti i bambini: la sospensione delle attività scolastiche ha determinato infatti una significativa alterazione della vita sociale e relazionale dei bambini, comportando al contempo un’interruzione dei processi di crescita in autonomia e di acquisizione di conoscenze e competenze, con ricadute educative, psicologiche e di salute assolutamente da non sottovalutare.
Certo, non è facile ricucire gli strappi che insegnanti e bambini, scuole e famiglie hanno vissuto quando il quotidiano è diventato impossibile, il presente tutto da inventare e il futuro incerto.
La Scuola sarà attenta di tutelare appieno la salute dei propri bimbi, dai più piccoli a quelli dell’infanzia: che comprende la salute fisica, senz’altro, ma anche quella psichica e sociale.
Ciò sarà possibile per la Scuola Bolchini iniziando, prima di tutto, a raccogliere le risposte in disegno dai bambini e a voce dai genitori: perché dai disegni dei bambini si può intuire quale sia stato il livello della loro comprensione ed elaborazione del problema intervenuto in questo tempo difficile.
Le insegnanti concentreranno la loro attenzione sui piccoli segnali che i bambini manderanno, si confronteranno con loro, rispondendo alle domande, senza rassicurazioni evasive e generiche, perché si sa che le paure si amplificano proprio nella dimensione del non detto e del nascosto.
I bambini verranno aiutati a non gestire la fase di rientro a settembre da soli, nel silenzio emotivo, affinchè trovino modi per dare voce al loro eventuale disagio: come? Parlando, certamente, ma anche proponendo attività che saranno di aiuto.
L’obbiettivo sarà quello di costruire con i bimbi una relazione di qualità da cui possano trarre fiducia e sentirsi accolti.
Perché possano sentirsi mai soli ma, anzi, liberi di manifestarsi: SUPPORTARE, INCORAGGIARE, CONDIVIDERE, SOSPENDERE LA PROPRIA PAROLA per potere rispondere alle parole altrui.
E ancora, RISPETTARE le scelte dei bimbi, anche quelle di interruzione, talvolta, anche quelle di silenzio per permettere l’ascolto dell’altro…o di riposo…
Sono questi, tutti principi di didattica che verranno applicati dalla Scuola e momenti che spontaneamente si creeranno e che potranno essere molto significativi per le educatrici, per decidere un approccio futuro utile e mirato, in relazione ai bisogni e alle richieste del singolo bambino e fecondi a lui per la costruzione del sè.
La Scuola Bolchini ha sempre deciso di mettere il bambino al centro, al centro dell’attenzione, al centro delle decisioni, al centro della pedagogia, al centro del mondo: e i bambini chiedono di tornare a scuola in luoghi pensati per loro, hanno bisogno di relazione e di spazi in cui costruire l’autonomia, proprio questo è l’aspetto maggiormente messo a dura prova.
Conformemente al pensiero Montessoriano che la ispira, la Scuola Bolchini intenderà inizialmente:
1) proporre un contesto con poche attività – di movimento, artistiche e creative – per potere osservare meglio i bimbi, i progressi, le richieste le evoluzioni o regressioni dei più piccoli ed il comportamento dei più grandi, nonchè le dinamiche di gruppo, perchè non vengano disorientati o spaventati con esagerate aspettative;
2) proporre poche attività anche per consentire al bimbo stesso, il recupero e il rinforzo delle autonomie personali (rispettare i turni….utilizzare in modo adeguato gli oggetti…)
3) proporre poche attività per permettere, infine, ai bimbi, di recuperare le routine (magari perdute a casa), per esempio il “non correre”, “non saltare sulle sedie” e di lavorare sull’interiorizzazione delle regole, per il rispetto dell’ambiente e del gruppo.
4) privilegiare la stabilità dei gruppi di bambini, perché i bambini tutti, hanno bisogno dell’altro per giocare ed apprendere…
5) verificare la condotta spontanea del bimbo (per esempio: accetta di lavorare ma non riordina? Predilige l’interazione rispetto alle attività?)
6) sostituire le attività che verranno via via proposte, man mano che diventeranno meno interessanti per i singoli bambini e per il gruppo…
7) organizzare lo spazio con angoli in cui i bimbi potranno incontrarsi per svolgere attività meno strutturate: verranno proposti racconti ed attività di gruppo (pur nel rispetto delle indicazioni sanitarie), sia all’interno che all’esterno, per riattivare le relazioni perse;
8) mettere a disposizione dei bimbi un tempo più dilatato, proprio per permettere loro di entrare in contatto con l’ambiente, di costruirsi, di evolversi… questo è molto importante per tutti i bimbi e per quelli con bisogni educativi speciali, in linea con il pensiero Montessoriano;
9) aprirsi al territorio, ai musei, a percorsi di pratica, uscire dalle aule…;
10) continuare a praticare l’outdoor education che implica un progetto educativo e che non è semplicemente stare all’aria aperta.
Nella convinzione che qualsiasi scelta non e’ mai neutra dal punto di vista pedagogico.
La scuola Ada Bolchini dell’Acqua: attività in sicurezza ed educazione alla salute e alla cura dell’ambiente
La Scuola Bolchini sarà molto scrupolosa nel seguire le misure di sicurezza che verranno comunicate e ulteriormente aggiornate.
Ma si farà anche portavoce di un proprio modello educativo e di ipotesi di soluzione in essere in quanto luogo di aggregazione e di crescita.
Prestando molta attenzione…perché educare è offrire modi di interpretare il mondo e il futuro.
Anche la Didattica a distanza applicata negli scorsi mesi dalla Scuola Bolchini, ha funzionato in quanto è stata capace di guardare in faccia i genitori e di ascoltare i bambini cui si stava rivolgendo: non si è trattato di una trasmissione di informazioni e di contenuti ma di un sapere pedagogicamente costruito, in modo da consentire ai bimbi di appropriarsi di competenze e cultura, nell’ambiente di appartenenza.
Non mere video-lezioni, ma momenti partecipati, per bimbi e genitori, coinvolgenti, dove scopo dell’educatrice è stato, in alcuni frangenti, anche solo quello di sapere come stava il piccolo e la sua famiglia.
A dire il vero, la Scuola Bolchini a settembre dovrà solo riaprire e non ripartire, perché è certo che in questi mesi non si sia mai fermata.
Ed infatti, anche in questo tempo, la Scuola è impegnata in modo fattivo nella proposta di campus estivi per bimbi in presenza ed in sicurezza.
La Scuola considera ora e per il prossimo futuro altrettanto importante la sicurezza fisica ma anche quella relazionale, emotiva e cognitiva e ogni scelta operativa e didattica porterà con sé aspetti di sicurezza sanitaria, di riorganizzazione ed educativi.
Perché quel che si offrirà ai bimbi resterà nella loro memoria con un imprinting che darà loro l’idea dell’altro e della società e che conserveranno nel tempo: le proposte didattiche e varie dovranno essere certamente in sicurezza ma anche attente a non educare gli individui come diffidenti verso l’altro.
Sarà una didattica sperimentale e sempre più in ascolto, dunque, quella di settembre della Scuola Bolchini.
In ascolto del sistema tutto: la Scuola non può non immaginare un servizio pedagogico che sia anche contaminato ed in linea con le politiche sanitarie: i due aspetti devono convivere, perché il rischio sanitario zero non esiste e questo è vero in ogni area dell’agire, tanto dell’adulto quanto del bambino.
Ma anche in ascolto del bambino: per fargli comprendere di non avere paura dell’altro, ma che è giusto e bello prendersi cura di sé stessi e degli altri.
Quanto accaduto sarà l’opportunità per creare un atteggiamento responsabile e non terrorizzato nei bimbi, perchè è fondamentale che sappiano da cosa si stanno difendendo: non da un mostro impalpabile e onnipresente ma da un organismo piccolissimo che può passare da una persona all’altra e può essere fermato da alcune semplici misure.
Dire loro che da ora in poi tocca a ciascuno di noi difendere sé stessi e gli altri, significa dare un senso concreto al lavaggio delle mani e alla distanza di sicurezza e potrà aiutarli a sviluppare la coscienza della salute individuale e collettiva.
Verrà insegnato loro che è importante mantenere il corpo in buona salute perché così si difenderà meglio, perché non sempre è possibile evitare di ammalarsi…in particolare, il lavaggio delle mani fa parte della cura quotidiana di sé e degli altri…
L’epidemia che ci ha colti richiede ancora spiegazioni ai bimbi ed elaborazioni future, sarà l’occasione dunque per promuovere la salute e comportamenti e stili di vita positivi e rispettosi, ma anche la cura dell’ambiente che li circonda.