Pinocchio: una storia intrisa di valore pedagogico ed educativo, che accompagna i bimbi nel percorso formativo dell’anno 2020-2021
A chi di noi non è stata letta da piccoli la favola di Pinocchio? Il personaggio evoca il romanzo di Carlo Collodi che ha catturato il nostro cuore e, ancora oggi, il cuore dei più piccini. Pinocchio nasce da un ciocco di legno di ciliegio ed è un burattino molto particolare perché si muove e sembra proprio un bimbo vero. E’ simbolicamente la storia di un bimbo che impara a crescere, con tutte le incoerenze e le debolezze legate all’età, ma anche con la voglia di apprendere e di diventare grande. E’ un percorso di avventure fatto dal susseguirsi di situazioni dove ogni epilogo è il frutto di una scelta tra il bene – suggerito da alcuni personaggi della narrazione (grillo parlante, la fata turchina) ed il male (il gatto e la volpe, lucignolo…). E sbagliando e rialzandosi, Pinocchio arriva a costruire il sé.
La progettazione di quest’anno nella scuola dell’infanzia Ada Bolchini dell’Acqua muove proprio dal racconto della storia di Pinocchio. Perché è un progetto dall’ampio valore pedagogico – educativo: le maestre hanno compiuto un attento lavoro di interazione con i bimbi e i bimbi tra i pari, durante un percorso di scambio di domande, di valutazioni e di pensieri liberi.
I bimbi sono giunti spontaneamente, ciascuno con le competenze legate alla propria età, a comprendere che per crescere occorre impegno e sacrificio, che se la mamma e papà danno delle regole è per metterli al riparo dai pericoli e dalle compagnie sbagliate e che le regole vanno rispettate.
E soprattutto l’importanza di parlare con mamma e papà.
Il messaggio precisato ai bambini dalle maestre, infatti, è di dire la verità e di parlare di ogni cosa con i propri genitori, senza timori: anche se i genitori potranno arrabbiarsi, li ascolteranno e li capiranno, sempre. Perché il desiderio di tutti i bimbi non può essere soddisfatto senza fatica, perché la crescita può avvenire solo con una consapevolezza raggiunta in autonomia, a piccoli passi, via via tra errori e successi, ma senza perdere di vista l’amore e il rispetto di chi vuole loro bene.
Abbiamo scelto di parlarvi del perché della progettazione di quest’anno, attraverso le parole di tre maestre della scuola dell’infanzia: Adelia, titolare della classe dei Pinguini con bimbi del primo anno, Lucia responsabile della classe dei Girasoli con bimbi del secondo anno e Patty, titolare della classe delle Tartarughe con bimbi del terzo anno
“Pinocchio è un personaggio che vive nella storia ma è attuale” sostiene la maestra Adelia “I bimbi si riconoscono in questa favola perché per loro natura sono istintivi, ma l’adulto deve essere una guida all’avventura”.
Per la maestra Lucia “Questa storia permette ai bimbi di comprendere che per diventare grandi è necessario impegnarsi, ascoltare, conoscere, sapere, anche attraverso l’esperienza con l’altro”.
Per la maestra Patty “La favola di Pinocchio è una storia che trasmette il valore della famiglia e del rispetto reciproco, anche di chi è apparentemente, magari solo fisicamente, diverso da noi”.
Pinocchio per i bimbi della sezione dei pinguini
“Pinocchio è una storia ricca di spunti che nascono dall’analisi dei personaggi principali”, dice la maestra Adelia.
Geppetto: la generosità e l’amore, lui vende tutto per il proprio “bimbo – burattino”, proprio come ogni papà che si sacrifica per il proprio figlio perché gli vuole bene. E’ tale il suo amore che ha amato anche un pezzo di legno animato.
La Fatina: l’immaginario e il fantasioso di cui tanto i bimbi hanno bisogno. E’ lei che ha avverato il desiderio di Geppetto di avere un figlio e che aveva detto a Pinocchio” diventerai un bimbo vero ma attenzione, devi comportarti bene”. E finalmente, quando comprende che il burattino è cresciuto, il premio finale, lo trasforma in un vero bambino.
Il Gatto e la Volpe: la malizia, la tentazione e così la necessità di ogni bimbo di scernere il bene dal male, di non lasciarsi fuorviare né ingannare
Il Grillo parlante: il ripensamento sulle cose fatte, a lui la Fatina aveva dato il compito di aiutare Pinocchio affinchè si comportasse bene.
Lucignolo: voleva condurre Pinocchio nel Paese dei Balocchi, una figura importante per fare comprendere ai bimbi il rischio di perdere il piacere di continuare ad imparare.
Nel parlare della storia di Pinocchio la maestra ha voluto fare comprendere ai bimbi che la vita è sì adempiere ai propri piaceri, ma anche rispettare le regole date dall’adulto di riferimento.
“A tre anni i bimbi vivono di concretezza, abbiamo parlato dell’amore del papà e del fatto che loro sanno pensare e capire, desiderare, essere allegri ed emozionarsi, proprio ciò che un burattino non puo’ e non sa fare”.
Ai piccoli pinguini la storia viene presentata pian piano, tramite Picchio, un folletto che abita in una casetta e ogni tanto bussa e appare portando sempre un regalo: con Picchio, i bimbi interagiscono davvero tanto e spesso parlano anche di loro.
La prima volta che è comparso, Picchio ha portato con sé il libro di Pinocchio. Quando Picchio è apparso la seconda volta ha portato un dono da parte della Fatina, una bacchetta magica: a partire da questa i bimbi ne hanno realizzate altre.
Il racconto di momenti della storia ha sollecitato attività di scoperta del materiale del legno e di conoscenza dello schema corporeo che i bimbi di tre anni, ancora piccoli, sintetizzano molto. E attraverso il disegno i bimbi imparano anche a colorare all’interno degli spazi, per una migliore coordinazione oculo manuale, necessaria alla loro età.
“Alla fine di questo percorso i bimbi porteranno a casa tutti i lavoretti realizzati in classe; consiglio a tutti, anche agli adulti di leggere ancora una volta e con occhi nuovi la favola di Pinocchio, per trovare il proprio personale significato” conclude la maestra Adelia.
Pinocchio per i bimbi della sezione girasoli
“Il libro di Pinocchio è arrivato tra mille scoperte grazie alla Fata Turchina che è arrivata in classe un giorno molto speciale”, racconta la maestra Lucia.
Sino ad ora sono stati proposti diversi argomenti per portare i bimbi, attraverso l’esperienza e il gioco, al raggiungimento di diversi obiettivi tra cui:
- imparare a conoscersi ed emozionarsi;
- imparare a fare;
- imparare ad essere loro stessi;
- capire l’importanza di comportarsi bene nei confronti delle persone che ci aiutano a crescere, anche quando ciò comporta fatica;
- riconoscere che la vita è un bene prezioso e che va vissuta con impegno e coraggio;
- scoprire la bellezza delle cose più semplici;
- comprendere che anche attraverso le esperienze negative si può sempre migliorare;
- fare riflessioni sui valori dell’amicizia, della solidarietà e dell’aiuto verso il prossimo;
- comprendere l’importanza di essere persone gentili e accoglienti.
“A 4 anni i bambini sono capaci di un pensiero più evoluto. I piccoli girasoli hanno compreso che il loro fine è quello di diventare dei bambini bravi e buoni, ricchi di sentimento e di entusiasmo, cosi come quello di comportarsi bene con le persone che li amano. Ma anche di prestare attenzione alle persone che conoscono perché…così come Lucignolo e il gatto e la volpe, esistono persone che ingannano e se ne approfittano dei più buoni: i bimbi arrivano dunque a comprendere che non ci si può fidare di tutti”.
Vari i laboratori svolti tra cui la realizzazione di tanti Pinocchio in miniatura, nell’ambito di una importante esperienza di motricità fine che è piaciuta molto ai bimbi.
I bambini della classe dei girasoli hanno inoltre fatto significative riflessioni sull’importanza della scuola, perché il mondo dei Balocchi è il mondo dell’ozio ma di ozio non si può vivere; a scuola, invece, si imparano tante cose che aiutano a conoscere e sapere. L’importanza dello studio, dunque, come promozione di una vita sociale e lavorativa migliore, perchè se Pinocchio fosse andato a scuola non sarebbero successe tutte le sue tristi avventure…
Attraverso Pinocchio e grazie al giardino della scuola, che è una grande risorsa, i bambini hanno giocato con il legno e scoperto il mondo naturale degli alberi, delle foglie, i colori dell’autunno, delle stagioni…
Condividendo con entusiasmo, i bimbi hanno vendemmiato a piedi nudi, divertendosi e scoprendo profumi e odori ed imbottigliando poi il vino prodotto, è stato importante non rovesciarlo. I bimbi sono stati fieri del risultato ottenuto grazie al loro impegno e hanno poi consegnato ai propri genitori, il gustoso vino rosso o bianco… della “cantina dei girasoli”.
Fin dai primi giorni di questo anno scolastico, la canzone “Lo chiederemo agli alberi” di Simone Cristicchi ha guidato l’educazione alla bellezza delle cose semplici, ricordando che ogni bimbo è un essere speciale nel mondo.
I piccoli girasoli chiedono spesso alla maestra di cantare insieme questa canzone dalle parole dolci e significative: “Lo chiederemo agli alberi …se un dolore ti sembra inutile e non riesci a fermare le lacrime, domani un raggio di luce le asciugherà. Lo chiederò alle allodole come restare umile, se la ricchezza è vivere con due briciole forse poco più…per gioire di questo incanto, senza desiderare tanto, solo quello che abbiamo ci basterà. E accorgersi di essere parte di un disegno molto più grande della realtà”.
Il dono d’amore che Pinocchio ha ricevuto da Geppetto ha permesso inoltre l’introduzione in classe del magico periodo dell’Avvento. “Un dono d’amore che riconduce alla nascita di Gesù e che permette”, dice la maestra Lucia “di soffermarci sui valori dell’amore incondizionato, della pace e della fratellanza e della famiglia, proprio come il bambin Gesù”.
“Alla fine di questo percorso i bambini porteranno a casa un libro personale intitolato – La mia storia da piccolo fino ad ora – dove esprimeranno la propria realtà in famiglia parlando del papà e della mamma, della famiglia tutta e di esperienze varie”.
Pinocchio per i bimbi della sezione tartarughe
“Pinocchio è apparso fisicamente un giorno e i bambini sono stati entusiasti”, ha detto la maestra Patty. Il Pinocchio raccontato dal libro, intagliato da Geppetto nel legno, ha mosso la loro curiosità.
“Dalla lettura del libro abbiamo fatto un importante lavoro sui sentimenti e i bambini hanno compreso che non bisogna dire le bugie e che dire la verità e ammettere le proprie responsabilità aiuta a crescere” dice la maestra Patty.
“I bambini hanno elaborato che sbagliare si può, ma che occorre cercare di rimediare, anche chiedendo scusa. Perché sbagliare è inevitabile nella vita e aiuta a essere persone più sicure e consapevoli”.
I bambini hanno compreso prima di tutto che è bello e giusto accettare i consigli degli adulti e delle maestre, come il Grillo parlante li dava a Pinocchio. Ma anche che la Fatina ha trasformato Pinocchio in un bimbo solo quando lui è giunto a comprendere gli errori commessi e a convincersi di non volerli ripetere. I bambini sono stati sollecitati alla discussione, nell’ambito di un tema molto caro alla sezione dell’infanzia, ossia quello dell’inclusione e della diversità.
“Pinocchio è apparentemente diverso da tutti loro ma resta un compagno di giochi” dice la maestra “Perché è’ importante collaborare, accettarsi e sapere accogliere nel proprio mondo anche gli altri e imparare a volersi bene, ciascuno con le proprie particolarità”.
Così come il laboratorio sul corpo umano e la più precisa conoscenza delle varie parti in cui si compone, diventa per tutti i bambini della classe uno dei modi per acquisire una maggiore consapevolezza di sé stesso.
La storia di Pinocchio ha inoltre permesso alla classe lo svolgimento di un laboratorio sulla distinzione tra esseri viventi e non viventi: Pinocchio era un tronco di legno e gli alberi sono esseri viventi essenziali per la nostra vita e occorre rispettare la natura nel suo complesso. Perché gli esseri non viventi non nascono, non crescono e non muoiono. I bimbi di 5 anni, infatti, sono già capaci di approcciarsi al mondo del vivo e non-vivo, vero e finto, una prima elaborazione scientifica del linguaggio che conduce, poi, a sapere realizzare e riconoscere gli insiemi. E nell’ambito del percorso scolastico finalizzato al riconoscimento del bene e del giusto, nella seconda parte dell’anno scolastico la maestra Patty esporrà alla classe i 10 comandamenti: gli stessi verranno esaminati singolarmente, non come meri divieti o regole, ma come suggerimenti di indicazioni di strade da seguire e percorsi belli da vivere, nel proprio futuro.
“Nel nostro circle time mattutino in cui ci raccontiamo, spesso cantiamo la canzone di Pinocchio del cantante Stefano Bersola, una canzone che mi ricorda la mia infanzia” dice la maestra Patty: “…desidero che anche questo momento unico e emozionante resti per sempre nel cuore delle piccole tartarughe, alla fine di questo importante percorso…di crescita… svolto insieme”.