Origami, un’arte antica educativa e creativa, direttamente dal Giappone
LA STORIA DELL’ ORIGAMI
L’ origami nasce in Giappone nell’anno 700.
All’inizio erano un “tipo di origami” perché nella cultura giapponese si è sempre lavorato molto con la carta, si chiamavano “Washi”.
All’epoca in Giappone si seguivano, come ora, due religioni: lo scintoismo e il buddismo. E proprio il culto nei templi e le cerimonie che venivano svolte e legate allo shintoismo prevedevano che tutti gli oggetti venissero appoggiati sulla carta oppure dovessero essere coperti con molta precisione con la carta, qualora fossero delicati.
Successivamente si arrivò a perfezionare la tecnica di coprire l’oggetto con modalità sempre più elaborate ed attente, durante le cerimonie, in quanto ritenuto esteticamente bello.
Infine, nacque la tecnica dell’origami che iniziò a diffondersi non solo nei templi, ma all’interno della casta nobile del popolo: era il 1400. Non tutti, dunque, potevano imparare a crearli: la tecnica dell’origami era riservata ai nobili, che la acquisirono come buona maniera e buona educazione.
Solo verso 1900 questa tecnica riuscì a diffondersi anche nel resto del popolo e tra i bambini, come forma di gioco, proprio come accade ora.
Oggi l’origami è diventato un elemento della cultura giapponese, è diffuso in tutto il Giappone e ha iniziato ad essere insegnato anche nelle scuole giapponesi.
LA CREATIVITA’ E L’ ORIGAMI ALLA SCUOLA BOLCHINI: La Maestra Yuki
La maestra Yuki della Scuola Ada Bolchini dell’Acqua è nata e cresciuta in Giappone ed ha imparato la tenica dell’origami a scuola.
Laureata in Giappone come educatrice, ha lavorato 16 anni in Giappone come maestra d’infanzia, dove ha insegnato l’origami.
In Italia si è laureata all’Accademia delle Belle Arti di Brera ed è in fase di conseguimento del titolo di Arte terapia, svolge mostre di pittura personali e di gruppo.
“In Giappone i bambini iniziano in modo semplice ad approcciarsi a questa creazione, già a due anni”, spiega la maestra.
“Per insegnare l’ origami serve conoscere l’arte ma è essenziale anche avere conseguito esperienza di insegnamento di questa tecnica” afferma la maestra Yuki.
Nel 2021 ha iniziato ad insegnare l’arte dell’origami propri nell’ambito di laboratori per la classe degli Esploratori e, nel corrente anno educativo e scolastico, svolge il laboratorio di arte ed origami per i bambini di 5 anni sia nella classe del British Kindergarten che nelle due classi dell’infanzia degli “Esploratori” e dei “Girasoli”.
PERCHE’ E’ UTILE INSEGNARE LA TECNICA DELL’ORIGAMI
“In Giappone l’origami si insegna ogni giorno perché fa parte della cultura giapponese; in classe ci sono sempre origami già pronti che i bambini cercano di riprodurre, che vengono poi utilizzati per giocare. L’origami di carta raffigurante gli animali va sempre per la maggiore” dice la maestra Yuki sorridendo.
“In Giappone quest’arte è molto importante perché determina e favorisce il movimento delle dita che viene potenziato: è molto utile, al pari della scrittura”
L’apprendimento della tecnica origami infatti è importante per:
- incentivare il movimento delle mani e la motricità fine;
- favorire il pensiero logico ed il ragionamento;
- aiutare la memorizzazione e la concentrazione;
- permettere l’apprendimento della geometria, alcuni lavori sono in bidimensione e tridimensione;
- dare più spazio all’immaginazione: per esempio “come si trasforma la forma?”,
“Nessuno riesce già la prima volta ad eseguire un origami con perfezione” dice Yuki “il bambino prova e riprova, migliora facendo e concentrandosi, capisce che puo’ sbagliare: poi capisce di essere riuscito … e così nasce e cresce l’autostima nei bambini”.
Alla Scuola Bolchini Yuki inizia con l’insegnare la base: come fare il triangolo con la carta o il rettangolo per poi progredire nelle forme.
Yuki insegna così, proprio come avviene l’insegnamento in Giappone.
La scuola Ada Bolchini dell’Acqua è l’unica scuola che insegna la tecnica origami grazie ad una maestra giapponese e con metodo origami. Quest’anno le tre classi seguono il laboratorio per circa un’ora, una volta alla settimana.
La classe degli Esploratori prosegue il percorso iniziato nel 2020: a novembre e dicembre hanno creato origami a tema Natale: stella di Natale, stivali di Babbo Natale, faccia di Babbo Natale, la renna…
La classe dei Girasoli, invece, ha iniziato quest’anno: a ottobre i bambini sono stati impegnati a creare i propri volti: un esercizio di base, questo, che richiede una diversa manualità.
Al British Kindergarten le attività sono pensate in relazione al tema delle stagioni e concordate con la teacher Andy: in autunno la zucca in origami per Halloween; in inverno il fiocco di neve e per la primavera ed estate partiranno altri due percorsi di cui non si conosce ancora il tema.
“Sono contenta di insegnare l’arte della mia terra ai bambini italiani” dice la maestra Yuki “perché quando fanno l’ origami ad ogni cambio di forma immaginano altro: prima era un camion, poi diventa un aereo, poi un razzo… E’ bellissimo, quando piegano bene e creano nuove forme geometriche e pensano ad altro. E proprio grazie a questo loro pensiero nuovo ed immaginario la volta successiva arrivano a ricordarsi meglio la figura creata che così memorizzano e giungono a ricrearla con maggiore facilità”.
“Con i bambini italiani questo insegnamento è proprio diventato arte: perché possono liberare la mente. I giapponesi vivono il momento della costruzione della figura con grande concentrazione e con minore immaginazione: alla scuola Bolchini questo approccio è diverso ed educativo anche per i bambini giapponesi che la frequentano”.
“In Giappone, al contrario, l’origami appartiene è un processo normale di creazione: primo passo, secondo passo e alla fine i bambini leggono la figura finale” aggiunge la maestra Yuki.
“Ed è bello vedere come i bambini alla Scuola Bolchini giungono a condividere il loro pensiero creativo… non è solo fare un origami che viene costruito… è un processo liberatorio”.
Lo scorso anno la Scuola Bolchini ha esibito i lavori e l’ origami preparati all’esterno delle classi dei bambini che li avevano eseguiti: in una vera e propria mostra che ha visto bambini e genitori letteralmente coinvolti e molto contenti, un’iniziativa che destato grande interesse!