L’educazione alimentare alla scuola Ada Bolchini dell’Acqua
Insegnare ai bambini, adulti di domani, ad alimentarsi in maniera corretta, senza rinunciare alla varietà e al gusto, nella consapevolezza che gli stessi imparano osservando gli altri bimbi ma anche le persone di riferimento: questo è l’obiettivo della Scuola Ada Bolchini dell’Acqua in ambito educazione alimentare.
Per questo motivo la Scuola ha deciso, negli ultimi anni, di investire in corsi per la formazione dei docenti sul tema dell’importanza del nutrimento per i bambini e da qui, la scelta di fare pranzare le stesse maestre con i bimbi della propria classe.
Offrire una certa varietà di alimenti e sempre in un ambiente sociale sereno e positivo come sono il refettorio della Scuola o le aule per i più piccoli, è il modo migliore per condurre i bambini a seguire spontaneamente le giuste regole alimentari.
Il pasto, in effetti, è una occasione di incontro e di scambio tra i bimbi che chiacchierano e ridono; viene introdotto da una breve preghiera “perché riteniamo che sia bello insegnare la gratitudine per il cibo che si consuma” dice Sara Russo, direttrice della Scuola Bolchini e si conclude con dei canti guidati dalla maestra.
Per valorizzare questo momento dall’ampia valenza educativa, il refettorio dispone di vari tavolini colorati in uno spazio ampio e luminoso dove, talvolta, le educatrici decidono di chiedere il cauto aiuto di alcuni bambini, coinvolgendoli in piccoli compiti, fino anche all’ingresso della cucina, al fine di accrescere il loro senso di responsabilità e la loro autostima.
Il pranzo alla Scuola Bolchini si svolge in turni di orario precisi, in modo da rispettare la bolla di appartenenza della singola classe ed il distanziamento imposto dalle attuali regole sanitarie.
La cucina interna: un vero valore aggiunto
Oggi più che mai, i papà e le mamme che visitano preventivamente la Scuola Ada Bolchini dell’Acqua, ai fini dell’iscrizione del proprio bambino, chiedono la conferma della presenza nella scuola di una cucina interna, con personale dedicato, al fine di garantire al proprio figlio il meglio per una sana crescita. La cucina interna, infatti, è valutata dai più come garanzia di freschezza del cibo e sinonimo di attenzione nella preparazione dei pasti.
La cucina della Scuola Bolchini prepara menù stagionali che sono articolati su quattro settimane.
Per l’autunno-inverno – ossia da inizio ottobre a inizio maggio per esempio – esiste un menù specifico per i bimbi più grandi del nido, che coincide con quello dei bimbi della sezione primavera che hanno da due a tre anni. Un altro menù, al contrario, riguarda i bimbi della scuola dell’infanzia e del British Kindergarten. I due menù si diversificano non per le ricette giornaliere ma per le modalità di presentazione delle stesse, come mero esempio per i più piccoli la carne viene frullata o tagliata in piccoli pezzi.
Nella formulazione dei menù la Scuola Bolchini rispetta le raccomandazioni nutrizionali dell’ATS – città di Milano. A tal proposito, l’ATS ha recentemente dato indicazione alle scuole affinchè privilegino cereali integrali, legumi, frutta e verdura e limitino il consumo di carne, formaggio e sale; questo scrupolo nasce dallo studio delle abitudini alimentari delle famiglie italiane e dalla consapevolezza dei ritmi frenetici che le stesse tengono oramai. La Scuola Bolchini, dunque, ha deciso di ridurre il consumo di merende dolci e di carne, trattandosi di alimenti che spesso le famiglie somministrano comunque e ampiamente ai bambini e, in questo modo, l’apporto settimanale calorico e nutrizionale è assicurato.
Cinzia Goggi, responsabile del piano HACCP nella Scuola Bolchini, spiega: “Non imponiamo il cibo come dovere, questo è il modo migliore di allontanare un bambino dal piacere della tavola e pensiamo che sia importante che il bimbo apprenda che il cibo è gioia, sperimentazione e curiosità. Dedichiamo al tema nutrimento grande attenzione, anche al fine di prevenire futuri disturbi alimentari. Per i bimbi piccoli, da quelli frequentanti il nido ai bimbi della scuola dell’infanzia, l’apporto nella misura giusta di alcuni nutrienti come calcio, ferro, zinco, vitamine, fibre e prodotti integrali, è davvero molto importante e la nostra scuola ne tiene conto nella predisposizione dei propri menù. Con riferimento ai bambini più piccoli del nido, la Scuola Bolchini dà la possibilità alle mamme che inseriscono il figlio in tenera età, di continuare a somministrare il latte materno consegnando alle educatrici il biberon che conserviamo in frigorifero: si tratta di una scelta che adottiamo e che riteniamo molto bella perché capiamo che per le mamme questa opportunità rappresenta un legame che non si spezza, un filo con il proprio bambino, è come se continuassero ad abbracciarlo nel tempo in cui sono assenti e nel primo grande distacco… “.
Per i piccoli che non hanno ancora introdotto il latte vaccino la Scuola Bolchini fornisce il latte di proseguimento. Inoltre, nel periodo dello svezzamento – dai tre mesi all’anno – l’introduzione dei singoli alimenti viene effettuata con cautela e gradualità coinvolgendo le famiglie dei singoli bambini.
“Le abitudini alimentari si stabiliscono tra il secondo e il quarto anno di vita del bambino” prosegue Cinzia Goggi” e saranno più difficilmente modificabili nelle età successive. Intorno ai 2 anni notiamo che può manifestarsi il rifiuto di assaggiare nuovi sapori o consistenze e, a tal proposito, riteniamo che la scelta dell’alimento debba essere sollecitata da una prova d’assaggio e da un minimo di 7-10 contatti, per renderlo familiare. Vediamo che questa perseveranza è utile e i genitori ci sono spesso grati perché verificano che il loro bimbo, naturalmente con il passare del tempo, si è avvicinato a nuovi gusti ed ingredienti”.
“Alle nostre due cuoche, Maria e Maria Grazia” dice Cinzia Goggi “raccomandiamo un maggiore apporto di fibre attraverso frutta, verdura e legumi e un minore apporto di sale. Inoltre viene utilizzata acqua naturale a tavola e non bevande zuccherate e i metodi di cottura che vengono da loro seguiti non richiedono troppi grassi. Il nostro menù, inoltre, attua una giusta ripartizione di nutrienti attraverso la rotazione dei diversi alimenti che tende ad un ridotto apporto delle proteine animali, rivalutando invece carboidrati complessi e proteine vegetali”.
Gli alimenti alla Scuola Bolchini, vengono scelti tra prodotti freschi e di qualità, in base all’andamento stagionale e vengono acquistati settimanalmente dalle due società che li forniscono, per venire poi immediatamente depositati e conservati proprio nella cucina interna.
A Scuola, infine, è previsto, ogni giorno, lo spuntino di metà mattina, il pranzo e uno spuntino pomeridiano: la frutta viene proposta al mattino, a pranzo e qualche volta anche come merenda, che varia dai grissini, alle crostatine, ai biscotti con il latte, al gelato, allo yogurt, alla spremuta.
“Siamo fermi nell’evitare il consumo di ulteriori cibi fuori pasto, soprattutto snack salati o alimenti zuccherini, consentiamo il consumo di dolci solo una volta alla settimana in occasione della merenda” precisa Cinzia Goggi.
La parola alle cuoche
Maria e Maria Grazia: non solo mamme di due bambini che frequentano la scuola dell’infanzia Ada Bolchini dell’Acqua ma anche due cuoche-amiche, molto brave ed appassionate. Collaborano e si dividono saggiamente i compiti nella preparazione delle ricette giornaliere. I profumi che giungono dalla loro cucina sono inconfondibili e si avvertono già quando si arriva al piano del refettorio, così come è certo l’apprezzamento di quanto cucinato da parte dei piccoli della scuola.
“Ai nostri bambini “così li definiscono “proponiamo ogni giorno ricette semplici e genuine” raccontano “Non è facile, i bimbi a Scuola sono molti, oltre 200 e l’impegno che occorre applicare è tanto e inizia già il giorno prima, nell’organizzare gli ingredienti e nel valutare che non manchi nulla. E poi al mattino presto, ci si cambia di fretta si indossa la cuffietta e via, un occhio al numero preciso di bimbi presenti e in base ai numeri si preparano le grammature dei singoli ingredienti e poi lavare la frutta e verdura in acqua e bicarbonato, sbucciare, tagliare, cuocere… Cuciniamo piatti poco elaborati ma gustosi che permettono di fare a meno dei cibi precotti o preparati e privilegiamo cucinare cibi freschi” dicono Maria e Maria Grazia.
“E notiamo che i bimbi sono molto contenti e questa è la nostra felicità” dice Maria “perché non voglio immaginare di cucinare qualcosa che potrebbe non essere apprezzato dai miei bimbi, il mio dispiacere sarebbe grande, capisco però anche l’importanza di fare conoscere loro nuovi cibi che le prime volte possono non essere apprezzati. E alla fine del pasto, si ricomincia, per sanificare tutta la cucina che è grande e deve essere pronta per il giorno dopo…anche questo è un lavoro faticoso ma che svolgiamo sempre con cura e molto scrupolo”.
“Nella nostra cucina facciamo attenzione ai casi particolari che oggigiorno esistono” aggiungono le cuoche” dalle allergie alimentari preventivamente comunicate, alle diete personalizzate legate a problemi di salute. I bimbi sono molti e ci è chiesto di ricordare, di essere precise, di non utilizzare determinati ingredienti per alcuni bambini… giorno dopo giorno, prepariamo piatti diversi ed alternativi per loro. I pasti per questi bambini vengono identificati con nome e cognome sul carrello del pranzo per evitare errori e per i bambini celiaci c’è un piano di lavoro con specifiche stoviglie, dedicate. E’ tanto l’impegno non solo fisico ma anche mentale, non si può sbagliare, il rischio per questi bambini è molto alto”.
“Da mamma di un bimbo che frequenta questa scuola mi è capitato di incontrare tanti genitori e di cogliere la loro contentezza nel sapere che utilizziamo prodotti freschi” dice Maria Grazia “sono contenta, questo vuol dire che non c’è superficialità da parte loro ma, anzi, molta attenzione”.
La Scuola Bolchini si avvale della collaborazione di una società di verifica e di controllo della qualità del servizio, la Ristohelp (per la qualità del pasto, del servizio di somministrazione con particolare riferimento alle diete speciali ed al sistema di autocontrollo e HACCP, per la qualità dell’ambiente in cui vengono consumati i pasti e il controllo sul personale addetto alla preparazione e somministrazione dei pasti), attraverso sopralluoghi effettuati sulla base di una programmazione annuale.
Il personale della cucina è adeguatamente formato al piano HACCP, ossia sulle procedure alimentari applicate alla scuola e, periodicamente, ne segue l’aggiornamento.