Infanzia e autostima: bambini più sicuri dall’asilo nido
Che cos’è una montagna? Una vetta irraggiungibile o un’avventura da tentare? Per i bimbi, che ancora devono scoprire la vita, ogni cosa è un po’ come una montagna. La predisposizione a mettersi in gioco si consolida proprio durante l’infanzia con lo sviluppo dell’autostima. Bambini fiduciosi nelle proprie capacità diventeranno adulti più sereni nell’affrontare le prove dell’esistenza.
Nell’articolo cerchiamo di capire come aumentare l’autostima nei bambini, anche nei più piccini, quelli che ancora frequentano l’asilo nido. Infatti, i primi anni di vita, da 0 a 6 anni, sono fondamentali per costruire solide radici di una personalità sicura. Un adulto con una buona autostima è consapevole di pregi e debolezze che lo caratterizzano e si accetta così com’è. Per sviluppare la fiducia in se stessi dei bambini, occorre rendersi conto di un eventuale problema di bassa autostima, causa di fragilità, e intervenire prontamente.
In particolare, per i bambini più insicuri, che avevano già iniziato a frequentare il nido o l’asilo, questo periodo di forzato isolamento per la pandemia da coronavirus può essere insidioso. Infatti, la sospensione delle attività stressanti per il bambino comporta poi un incremento della tensione e dell’ansia in occasione del ritorno alla normalità, al rientro al nido o all’asilo. Addentriamoci, dunque, nell’approfondimento del tema dell’autostima nei bambini, degli esercizi per aumentarla e dei segni d’allerta per riconoscere la bassa autostima, causa di sofferenza.
Autostima: bambini da 0 a 2 anni
La strada che porta a consolidare l’autostima è lunga e accidentata. L’avventura inizia subito, fin dai primi mesi di vita. Il neonato e il bambino di pochi mesi imparano a conoscersi come entità distinta dalla madre attraverso il proprio corpo e le interazioni fisiche con i genitori. L’atteggiamento affettuoso di mamma e papà è fondamentale: il calore del loro corpo quando tengono in braccio il bambino, i bacetti e le carezze sono tutti elementi importanti nello sviluppo del bambino.
Quando il bambino inizia a gattonare, e poi a camminare, si inaugura una nuova fase di apprendimento. I piccolini cominciano a capire di essere in grado di esplorare lo spazio. In questo momento, nasce a livello embrionale, per così dire, il desiderio di autonomia. Verso i due anni, quando pian piano va consolidandosi l’acquisizione del linguaggio, il bimbo chiede di fare piccoli compiti e piccole attività da solo. Vuole sperimentare le sue capacità e chiede il riconoscimento dei genitori.
La fase delle prime richieste di autonomia è molto importante per gettare le fondamenta dell’autostima nei bambini. I genitori devono relazionarsi con il bambino in modo dolce, riconoscerlo e apprezzarne i successi, nei compiti semplici adeguati alla sua età.
L’autostima nei bambini dai 3 ai 6 anni
L’autostima nei bambini dai tre ai sei anni si sviluppa e si consolida giorno per giorno. Infatti, il bambino è continuamente sottoposto a stimoli e sollecitazioni. La personalità del bambino inizia a prendere forma in modo più definito. In special modo, il piccolo si trova a far fronte ai primi timori. Entra in scena la paura. Il sentimento che ci fa sentire in pericolo di fronte a determinate realtà ed esperienze è strettamente collegato alla costruzione della propria autostima. Dunque, questa fase della crescita è estremamente importante per il consolidamento della fiducia in se stessi.
L’autostima nei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia è influenzata dall’atteggiamento che gli adulti riservano loro. In particolare, i bimbi tra i tre e i sei anni cercano di entrare in relazione con il genitore di sesso opposto per ottenere il suo riconoscimento e la sua approvazione. La reazione del genitore deve essere positiva, affettuosa, attenta a trasmettere accoglienza e accettazione.
Durante gli anni dell’asilo i bambini iniziano a inventare giochi basati sulla fantasia. Sono semplici espressioni concentrate sulla sua persona, ma devono essere riconosciute e rispettate dagli adulti. È auspicabile che i genitori commentino in modo costruttivo le attività dei figli, valorizzando le loro capacità, le loro inclinazioni e i piccoli traguardi che sono riusciti a guadagnarsi.
Come riconoscere la bassa autostima e la sua causa
Per intervenire sulle situazioni di fragilità dei bambini, è bene capire come riconoscere la bassa autostima e la causa che la alimenta. I piccoli che soffrono di bassa autostima percepiscono una sproporzione tra le proprie capacità e le proprie debolezze. Sminuiscono i loro punti di forza e nello stesso tempo ingigantiscono in modo abnorme la loro presunta inadeguatezza. Spesso i bambini con poca fiducia in se stessi dicono esplicitamente di non ritenersi all’altezza di un compito, di non essere in grado di farcela.
Quando la bassa autostima causa dolore nell’animo, il bambino sofferente tende a sottrarsi alle prove che gli sono proposte nell’ambiente domestico, nel contesto scolastico e in quello sociale delle relazioni con i coetanei. I piccoli così fragili possono essere eccessivamente remissivi rispetto alle richieste dei coetanei, andando contro ai propri reali desideri, ma alla lunga finiscono per isolarsi.
La bassa autostima nei bambini può mostrare anche un’altra faccia della medaglia. Infatti, ci sono bambini che mascherano il senso di inadeguatezza con un’accentuata aggressività. In questi casi, si sviluppano atteggiamenti da bullo. I piccoli insicuri mostrano spavalderia e prepotenza, cercando di attirare l’attenzione degli adulti.
Ma qual è la causa della bassa autostima nei bambini? Difficilmente si potrebbe individuare un’origine unica che abbia determinato scarsa fiducia in se stessi. Le cause della bassa autostima sono molteplici: la mancanza di regole invariabili da rispettare nel contesto domestico, il distacco affettivo dei genitori, l’eccessiva rilevanza data agli errori e alle debolezze del bambino.
Come aumentare l’autostima dei bambini
Rinforzare l’autostima dei bambini fa sì che acquisiscano fiducia in loro stessi e siano in grado di trasformarla in sicurezza nella gestione delle attività quotidiane.
Come possiamo fare dunque per aiutare i piccoli a credere di più in loro stessi?
- Diamo il buon esempio: se è vero che i nostri figli imparano da noi attraverso l’esempio, impariamo a sorridere di più e smettiamola di lamentarci per tutto ad alta voce. I bimbi impareranno a vivere le situazioni più in termini positivi concentrandosi principalmente sugli aspetti allegri, anziché su quelli tristi. L’ottimismo in età evolutiva è un indicatore di benessere: aumenta l’autostima e la probabilità di riuscire in ciò che sta a cuore. La persona ottimista quando ottiene un successo, pensa che sia dovuto alle proprie azioni e immagina che, ripetendo quel comportamento, probabilmente, otterrà un nuovo successo. Niente è più efficace che crescere con genitori soddisfatti di sé stessi… e che se sbagliano, imparano dai loro errori! A questo fine e per consolidare questo atteggiamento, un gioco utile può essere chiedere al bimbo alla sera quali cose belle si ricorda siano successe durante la giornata.
- Parliamo molto: parliamo con i nostri bimbi di noi, così che loro si sentano più facilmente liberi di esprimere le proprie emozioni: occorre fare sentire il bimbo accolto senza imbarazzo e fargli imparare a trovare soluzioni da solo. E’ così che il bimbo si sente parte di una comunità famiglia e che impara a pensare da solo, ad essere riflessivo, a “mettersi nei panni degli altri”, genitori, fratelli, compagni o amici.
- Premiamo le aspettative: affidiamo ai bambini dei piccoli compiti, commisurati con la loro età e lodarli nel momento in cui questi vengono portati a termine. Un’idea potrebbe essere quella di appendere nella loro stanza un cartello con la lista di cose da fare in un determinato momento: lavarsi i denti, mettere a posto i giocattoli, aiutare la mamma, fare i compiti… (a seconda dell’età) e lodare i bimbi nel momento in cui ciascuna di queste cose è stata portata a compimento. Per i bambini, infatti, superare le prove e comprendere le proprie capacità, è un modo per sviluppare fiducia. E se li elogiamo più spesso, percepiranno che siamo fieri di loro e che ci fidiamo…e sentiranno che “sono capaci di riuscire”.
- Incoraggiamo l’esecuzione di attività apparentemente rischiose: esistono attività che i genitori reputano rischiose o che sanno non essere alla portata dei propri figli… E’ bene però non scoraggiare il bambino sulla possibilità di cimentarsi in qualcosa seppure al di sopra delle sue competenze. Il punto non sarà raggiungere l’obiettivo in fretta, ma impegnarsi per raggiungerlo… Bene è mettere in guardia il bimbo sui pericoli o le difficoltà che potrebbe incontrare in quella specifica attività ma occorre fargli intravedere la strada per riuscire a portare a termine quel percorso: meglio dunque un “fai attenzione” che un “no” categorico.
- Loro non sono come noi: ogni volta che diciamo: “Lo capisco, lui fa così perché ha ripreso da me…”, stiamo proiettando su nostro figlio qualcosa che non gli appartiene. L’ansia della prestazione, il disagio di un litigio con un amico…invitiamolo a reagire in maniera diversa, non capiamolo! Bisogna spronare il bimbo a reagire. E non bisogna obbligarlo a fare qualcosa solo perché piace a noi… se lui vuole giocare a danza anziché giocare a calcio, facciamolo fare… aiutiamolo a cercare e sviluppare i propri talenti, sarà un bimbo felice e più sicuro di sé stesso e soprattutto più consapevole;
- Raccontiamo le favole: per insegnare ai bimbi la certezza che le streghe, i maghi possono essere sconfitti. Li fa riflettere, immedesimare e poi vincere. La vittoria di cappuccetto rosso è la vittoria di un bimbo un po’ monello che nonostante abbia disobbedito viene accolto e coccolato ugualmente. Le favole aiutano anche ad educare il bambino al limite, a riconoscerlo e accettarlo, come per esempio nella fiaba di Hansel e Gretel …
Dare al bimbo il tempo per arrivare al traguardo: Succede spesso che i genitori siano tentati di sovrapporsi ai figli, anticipandoli quando li vedono in difficoltà in qualcosa (quando il bimbo inizia a parlare e non riesce a completare velocemente il discorso…quando il piccolo vuole vestirsi da solo ma non trova l’asola del bottone…quando sta facendo i compiti…). Occorre dare al bimbo il tempo di provare a portare a termine quello che stanno facendo e intervenire solo se interpellati o se davvero l’attività intrapresa sia fuori dalla sua portata. In tal modo si riuscirà ad accrescere l’autostima e la fiducia del bimbo
Autostima nei bambini: esercizi per aumentarla fin dall’infanzia
Nel caso si ravvisi un problema di bassa autostima nei bambini, esercizi pensati appositamente per queste eventualità possono risultare utili. Incoraggiare il bambino a svolgere attività creative, in cui non sia necessario gareggiare, vincere o perdere contro un avversario, lo aiuta a prendere coscienza delle proprie capacità. Disegnare, fare una costruzione, o una piccola scultura, con materiali adatti, permette al bambino di mettersi alla prova, di sperimentare autonomia ed evidenziare i suoi talenti.
Per aumentare l’autostima nei bambini con esercizi un’alternativa consiste nel rafforzare il ricordo degli obiettivi raggiunti dal piccolo. Si tratta di fare in modo che il bambino acquisisca consapevolezza di quello che può realizzare, dei suoi progressi nelle diverse fasi della crescita.
Autostima dei bambini: il pensiero della scuola Ada Bolchini dell’Acqua
Maria Montessori diceva: “Aiutami a fare da solo”, sostenendo che ogni aiuto non richiesto è un ostacolo alla crescita. La Scuola Ada Bolchini dell’Acqua è convinta che l’autoapprendimento sia fondamentale per lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei bambini. Che il gioco non sia semplice movimento.
Le maestre della Scuola Bolchini restituiscono ai bimbi che frequentano, il diritto al gioco libero in aula e nel giardino della scuola, magari responsabilizzando i più grandicelli.
Il gioco libero infatti, permette loro di utilizzare uno strumento formativo così importante tenendo conto delle loro personali preferenze e dei loro bisogni del momento. E in questo modo il bimbo può ostentare la propria indipendenza ed immaginazione ma anche liberare le proprie paure e l’aggressività repressa…
I bambini hanno bisogno che si abbia fiducia nelle loro capacità e potenzialità e la Scuola è attenta alle esigenze, alle preferenze, alle richieste e alle peculiarità del singolo bambino, in una sinergia consueta e speciale con i genitori.
Le maestre sono molto attente anche ad insegnare ai bimbi che sbagliare si può e che nonostante le difficoltà possono succedere cose belle e grandi e che bisogna continuare a sorridere e a sperare.
In questo momento particolare di vita in cui il coronavirus costringe i bimbi nelle proprie case la Scuola Bolchini è forte nel comunicare alle proprie famiglie che il regalo perfetto per i bimbi sia un abbraccio: aiuta l’autostima, genera buona volontà, allevia la tensione, riduce lo stress e…può essere ricambiato!
A tutto c’è un rimedio: insegniamo ai nostri figli che anche questo brutto momento non durerà per sempre e che può essere affrontato con coraggio e con fiducia e che i genitori ci sono per proteggerli, saranno così degli adulti più forti e sereni.