Tante attività da fare a casa con i bambini fino a 6 anni
Avere la possibilità di riscoprire il valore del gioco da adulti è un vero regalo. Ma soprattutto ci si rende conto che “giocare” non vuol sempre dire la stessa cosa. Ci sono mille attività che stimolano il bambino e gli permettono di sviluppare competenze e abilità diverse. Attraverso il gioco il bimbo può sviluppare l’immaginazione, comprendere cosa si può fare con determinati strumenti e l’esistenza delle regole, imparare ad avere fiducia nelle proprie capacità e a superare gli ostacoli. Col gioco il bambino può comprendere meglio se stesso, le sue emozioni e le risposte del mondo circostante.
Giochi da fare in casa con i bambini.
Per proporre delle attività ai bambini è importante capire che non tutti i bambini giocano allo stesso modo e si può, anzi, capire molto del carattere e dell’indole di un bambino osservando come gioca e si approccia alle attività proposte. Ci sono bambini che giocano muovendosi, chi è più propenso ad osservare, chi accompagna la fase di attività col parlato oppure stando in silenzio. Ovviamente non c’è un modo giusto o sbagliato: è ben non correggere o forzare nessun atteggiamento nei limiti del possibile.
A seconda della fascia d’età il gioco assume una funzione speciale: occorre proporre il gioco giusto non solo per l’età del bimbo ma soprattutto per le competenze acquisite, per le sue propensioni e le difficoltà a cui è pronto. Un gioco troppo impegnativo potrebbe infatti creare insicurezza e frustrazione.
I giochi fai da te per bambini da 6 a 18 mesi
Il cestino dei tesori
Dai 6 ai 12 mesi i bambini incominciano a incuriosirsi al mondo. Una bellissima idea è preparare a casa “Il cestino dei tesori”. Cosa metterci dentro? Qualunque oggetto – anche di uso domestico – fatti di materiali diversi. Spazio quindi a oggetti in legno, plastica, stoffa, di forma e consistenza differente. Qualche esempio? Mestoli, tappi, presine, sottopentola, tovagliette, porta occhiali, spugnette… L’importante è che il contenuto possa essere ben esplorato con mani e bocca. Attenzione quindi che sia tutto pulito, che non ci sia nulla di troppo pesante, spigoloso e con colore e smalto che rischia di poter essere rimosso. Un cestino con contenuto vario può tenere occupato un bimbo per molto tempo, cambiare il contenuto spesso fa sì che lo stesso intrattenimento sia sempre diverso.
Fino ai 18 mesi il gioco è esploratorio e sensoriale, tutto arricchisce la dimensione dell’intelligenza percettiva, il gioco è sperimentale… maneggiando, succhiando, rigirando in bocca gli oggetti i bimbi fanno scoperte relative al peso, dimensioni, forma, rumore, odore. Tenendo in considerazione queste informazioni “Il cestino dei tesori” può accompagnare il bambino per tanto tempo. Più cresce e più assumeranno importanza le serie, il chiuso/aperto e gli oggetti nascosti. Spazio quindi a oggetti di ugual forma ma di grandezza diversa e a oggetti contenitore che possano racchiuderne e nasconderne altri.
Il gioco dei travasi
Utilissimo il gioco dei travasi: a questa età i bambini non smetterebbero mai di svuotare e riempire! Qualsiasi cosa si sposti e magari faccia anche rumore risulta catalizzante: fagioli, chicchi, bottoni e via via materiali più piccoli fino al riso e alla farina. Immancabile l’acqua che si può colorare per far fare anche esperimenti e riflessioni sul colore. Ovviamente se si usano piccoli oggetti è bene sorvegliare molto attentamente questo gioco attraverso il quale il bimbo esercita il coordinamento occhio – mano, la precisione, la pazienza e la capacità di concentrarsi, oltre che abilità che gli torneranno utili per la scrittura.
Percorsi sensoriali che meraviglia!
L’esplorazione tattile si può fare con tutto il corpo. Per far divertire tantissimo i bimbi si possono preparare dei veri e propri percorsi sensoriali. Come fare? Tracciare con del nastro colorato un percorso lungo cui disseminare degli oggetti che può toccare con mano (sassi, palle, spugne….) e su cui può camminare a piedi nudi per sentire i diversi materiali (cuscini, stoffe, cartoni, zerbini, pluriball..).
Cosa fare in casa con i bimbi dai 18 mesi ai 3 anni
Travestimento che passione!
Intorno ai 18 mesi inizia per il bambino l’importantissima fase del “gioco simbolico”. Ma di cosa si tratta? Un periodo fondamentale per la crescita del bimbo, rappresentato dalla finzione e dall’imitazione dell’adulto. Il bimbo non gioca più da solo e se lo fa si circonda di oggetti a cui dà un ruolo e fa prender vita con grande fantasia. Come favorire questo gioco? Si può allestire una scatola dei travestimenti in cui fare trovare mille accessori: un paio di occhiali, magliette di mamma o papà, delle stoffe, borse, piatti, tazzine, scatole delle medicine… e qualsiasi altra cosa vi venga in mente o sia d’uso comune in casa. Il bimbo userà la propria creatività per fare il fotografo come la mamma o cucinare come il papà, per fare il dottore e tutto quello che ha già visto e incamerato nei suoi ricordi. Un gioco tra i più importanti per imparare comportamenti e regole sociali.
Ballo con mamma e papà
E perché non ballare e danzare con i vostri bimbi? Loro imitano i vostri gesti e reagiscono solitamente a quest’attività con gioia. Inoltre il ballo, e in generale la musica, nei momenti difficili può servire a ristabilire la calma e la concentrazione, a reindirizzare con dolcezza l’energia del bambino. Il classico girotondo a suon di musica può essere proposto ai bambini che hanno già imparato a camminare. Mentre per i bimbi un po’ più goffi la scusa delle coreografie con mamma e papà può essere una buona occasione per sperimentare l’equilibrio in posizioni diverse, il saltello a gambe unite o su un piede alla volta.
Ciao Mamma, io vado a casa mia
In quest’età dove tutto diventa “Mio” e il processo di separazione dalla madre si sta realizzando è normale che i bimbi siano attratti da spazi loro e costruzioni personalizzate. Quindi se avete delle grandi scatole è il momento di usarle! Decoratele con cuscini morbidi, ritagliate delle porticine e mettetele a disposizione dei bimbi che si divertiranno a utilizzarle come fossero una loro casetta. Se non avete delle scatole potete usare qualsiasi altra cosa: chi non ha mai avuto da piccolo una casa di cuscini o di ombrelli in salotto? Vedrete quante volte durante la giornata sceglieranno di entrare e condividere momenti esclusivi ed emozioni segrete, da soli o con la vostra discreta presenza!
Che bella la primavera
In questi lunghi giorni chiusi in casa avere un balcone o un terrazzo è stupendo. Se ne avete la possibilità è bello destinare una parte del balcone al bambino, invitarlo a travasare delle piante, seminare o decorare con bastoni o pietre dei piccoli appezzamenti. E’ una buona occasione per indurre il bimbo ad osservare cosa accade, osservare il cambiamento della natura e comprendere il rispetto del tempo. Se gli spazi non lo permettono potete sempre piantare dei semini in un po’ di cotone e vedere di giorno in giorno cosa succede. L’effetto per il bimbo sarà lo stesso.
Giochi da fare in casa per bambini dai 3 ai 6 anni
Dai 3 ai 6 anni ci sono altre attività che possono ben essere svolte in un contesto di casa per fare divertire i bimbi e non privarli della necessità di muoversi. Lavoretti ed attività che servono anche a stimolare le competenze necessarie alla scuola: la motricità fine delle dita, l’orientamento nello spazio, i concetti di sopra e sotto, prima e dopo, sinistra e destra.
Giochi che sicuramente abbiamo fatto tutti: eterni e che ci rimandano ai tempi passati. Tanto semplici ma così gioiosi e costruttivi, che permettono di allentare lo stress e di fare emergere la spontaneità anche in questo momento di vita così delicato: dal gioco con i sacchi (della spesa) al gioco della corda, a moscacieca, alla caccia al tesoro – distribuendo oggetti e indovinelli in vari angoli della casa – alle biglie (anche se solo in pezzetti di carta), a percorsi ad ostacoli cronometrati (inventati con oggetti di casa, cuscini, sedie, tappetini…), a esercizi di ginnastica divertenti, al gioco del mercato con l’allestimento di una bancarella per vendere oggetti.
Ricordiamo, inoltre, che i bimbi sono molto contenti quando possono essere d’aiuto in famiglia, sentono di essere meritevoli di stima: e allora perché non chiedere aiuto nell’apparecchiare una tavola o nel cucinare un dolce o la pizza insieme? O nell’appaiare i calzini? Queste attività agevolano la motricità del bambino e il rilassamento oltre ad avere un effetto super positivo sull’autostima del bambino che si sente utile in famiglia.
Il barattolo delle emozioni della Montessori
Il metodo Montessori riconosce l’importanza di insegnare ai bimbi il comprendere le emozioni, anche la rabbia. E’ molto importante far identificare al bambino le emozioni che prova, chiamarle per nome e accettarle come proprie. Condividiamo con voi due strumenti che ci vengono in soccorso e che possono essere creati a casa: il barattolo della calma oppure la scatola della rabbia di Maria Montessori.
Il barattolo della calma contiene brillantini colorati e lo scuoterlo permette di riportare l’attenzione del bimbo sul qui e ora, di fare pace, di tirare un respiro profondo durante l’osservazione. Per costruirlo servono: un barattolo di vetro con il coperchio, 1-2 cucchiai di colla glitter, 3-4 cucchiaini di brillantini, 1 goccia di colorante alimentare e dell’acqua calda. Occorre riempire il barattolo lasciando lo spazio in alto per consentire di agitarne il contenuto.
Per la scatola della rabbia è possibile utilizzare una scatola qualunque che il bambino può personalizzare e collocare in un posto da lui scelto: quando il bambino si arrabbia si può provare a chiedergli di riempirla di oggetti che devono essere simbolo della rabbia stessa. Il bambino potrà poi chiudere la scatola e metterla al suo posto preferito. Solo nel momento in cui la crisi sarà passata il genitore potrà discutere dell’evento cercando di capire con il bambino i motivi per i quali si è arrabbiato e si dà il caso che l’associazione con gli oggetti all’interno della scatola diventi un canale per meglio comprendere ed accettare l’emozione che lo ha assalito.
Qualunque metodo va bene purché venga interiorizzato dal bambino e serva per riconoscere le emozioni, saperle nominare e accettare come passeggere. Ogni emozione anche negativa è consentita se poi viene gestita e lascia spazio alla gioia e all’amore.
L’approccio didattico della scuola Ada Bolchini dell’Acqua
Nella Scuola Ada Bolchini dell’Acqua la proposta formativa e didattica avviene secondo l’approccio della scuola attiva e la creatività è l’elemento cardine.
La Scuola privilegia le attività didattiche e i numerosi laboratori dove i bimbi, attraverso un fare personale e privo di giudizio, riescono ad esprimersi impegnandosi in ciò che più piace, nella ricerca delle proprie abilità e potenzialità. L’obiettivo è la valorizzazione del sé e la socializzazione con i pari.
Il modello della scuola Montessori è ripreso come esempio nello svolgimento delle attività educative e la presenza di insegnanti didatticamente formate in tal senso, consente di abbracciare il metodo degli asili montessoriani.