Allenare la motricità fine attraverso la psicomotricità
Nella nostra scuola Ada Bolchini dell’Acqua l’educazione psicomotoria occupa un posto speciale tra le attività educative. Questo perché sappiamo che il pensiero astratto si forma grazie all’esperienza che facciamo del mondo.
“Tutto ciò che facciamo, proviamo, creiamo è inseparabile dal nostro corpo, è con il corpo che i bimbi imparano a misurarsi con la realtà”, spiega la maestra Marta, in passato impegnata in percorsi Reggio Children e Montessori: “i piedi rappresentano il come il bimbo sta nella realtà, le mani come agisce nella realtà, il volto come si fa vedere nella realtà, la pancia esprime e trattiene le emozioni. Il pensiero deriva dal corpo. E se non facciamo le cose, non possiamo pensarle”.
Si è visto che, grazie a un naturale sviluppo motorio, il bimbo struttura correttamente il sistema nervoso e getta le basi per un sano apprendimento.
Le maestre della scuola Bolchini propongono percorsi di psicomotricità almeno due volte alla settimana. Durante la pratica psicomotoria il bambino può sperimentare il suo corpo in piena libertà e sicurezza con l’utilizzo di materassi, tappeti, cuscinoni e qualsiasi altro oggetto utile a vivere l’esperienza corporea del rotolamento, del salto, dello striscio e della corsa… Le modalità sono varie proprio per permettere un’esperienza completa: con o senza l’ausilio di oggetti, con o senza la musica, da soli o in gruppo, dal movimento libero a quello dettato da regole. Tramite la conoscenza del proprio corpo il bimbo diventa competente e organizzato nello spazio e nel tempo, aumenta la coordinazione e la concentrazione, riesce a liberare le proprie pulsioni ed emozioni.
Il lavoro motorio sviluppa gradualmente e globalmente la percezione degli ambienti e dello spazio, degli oggetti, del proprio corpo, della coordinazione, della motricità di grande movimento o fine. Ma cos’è esattamente la motricità fine?
La motricità fine: cos’è esattamente
Si parla di motricità di grande movimento e di motricità fine, ma cos’è esattamente quest’ultima? Nella scuola Bolchini le attività che richiedono la motricità fine sono parte integrante del percorso motorio e psicomotorio e sono ritenute fondamentali per la crescita del bimbo. Vediamo come.
La motricità fine è costituita da tutte quelle attività ludiche che riguardano la manualità del bambino, attraverso la coordinazione oculo-manuale, con l’obiettivo di permettergli di compiere gesti sempre più raffinati e precisi.
Queste attività vengono proposte anche per aiutare i bimbi che andranno successivamente in primaria, ad avere un maggiore controllo dei muscoli della mano, così da potere imparare a scrivere senza difficoltà e senza troppi sforzi.
Maria Montessori era una grande sostenitrice dello stretto legame tra vita psichica e movimento: per lei lo sviluppo del bimbo era ed è intimamente legato al movimento e soprattutto a quello della mano.
Per lei i movimenti e la gestualità hanno un’importanza immensa: si tratta di attività, anche semplici, che fanno maturare la concentrazione dei movimenti, lo sviluppo intellettivo, la coordinazione occhio mano e lo sviluppo senso – motorio.
Tanti sono i vantaggi che il bimbo acquisisce sviluppando la motricità fine tra cui:
- migliorare la padronanza del proprio corpo;
- aumentare la concentrazione: mediante attività che stimolano il cervello, mai noiose;
- aiutare la coordinazione mano-occhio;
- avere maggiore autostima: non essendoci un compito preciso, il bimbo potrà crearlo a suo piacimento;
- diventare autonomo: nel vestirsi, nel mangiare, nel lavarsi…;
- incrementare la creatività e la curiosità;
- migliorare la capacità di risoluzione dei problemi: attraverso una serie di errori, trova le alternative al problema riscontrato;
- comprendere il concetto di causa-effetto: facendo capisce che ad ogni azione corrisponde una reazione;
- prepararsi alla scrittura: un grande allenamento quello della motricità fine, indispensabile per il futuro apprendimento.
La motricità fine per i bimbi fino a 36 mesi
Il bimbo inizia a sviluppare la motricità fine sin da neonato: già dai 12 ai 18 mesi inizia a prendere i primi oggetti -un giocattolo, un sonaglio -e poi, via via, fino a tenere oggetti sempre più grandi e pesanti, a manipolarli per scopi precisi, a impilare con le costruzioni o a fare disegni.
La scuola Bolchini propone ai propri i bimbi del nido varie attività distinte per fascia d’età.
- Per bimbi tra 9 e 12 mesi: attività di precisione come infilare la pallina in un foro o delle formine negli appositi buchi.
- Per bimbi dai 12 ai 36 mesi viene proposto:
“il cesto dei tesori”, un cesto in materiale naturale contenente vari tipi di oggetti con diversi gradi di sofficità e ruvidità, forme e dimensioni. E’ possibile poi aggiungerne alcuni oggetti della natura come pigne, pietre, legnetti, conchiglie…tutto proporzionato all’età e per evitare rischi di soffocamento.
“I travasi”, consistono nel travasare elementi liquidi o solidi da un contenitore all’altro, per esplorare e manipolare materiali diversi (fagioli, riso, farina, acqua) da fare travasare anche attraverso l’uso di cucchiai, spugne, bicchieri. Il gioco dei travasi, come Maria Montessori insegna, è propedeutico alle attività di vita pratica come apparecchiare, mangiare, pulire, vestirsi da solo.
“i giochi con la pasta da modellare” per creare personaggi e oggetti con le proprie mani.
La motricità fine per i bimbi dai 3 ai 6 anni
Per i bimbi più grandi dai 3 ai 6 anni, la Scuola Bolchini propone altre attività, sempre più strutturate e ulteriormente utili per sviluppare la motricità fine.
Per esempio:
- “infilare le perline e la pasta”: questa attività si presta anche per riconoscere i colori e le sequenze di colori;
- “avvitare e svitare barattoli”;
- “tagliare, in sicurezza, con le forbici”: sia linee rette che curve, spirali, pezzetti di carta per mosaici e collage;
- “il gioco dei chiodini”: permette di maneggiare oggetti di dimensioni contenute, introdurli in piccoli fori, creare immagini;
- “colorare dentro i margini” dentro un confine definito, il bimbo si confronta con il concetto di limite;
- “giocare con costruzioni” via via più complesse;
- “utilizzare pastelli a cera, pittura con le dita, pennarelli e matite”.
Tante idee per allenare la motricità fine a casa
Esistono attività semplici che la Scuola Bolchini consiglia di proporre anche nell’ambiente domestico, per sollecitare le esperienze tattili e sensoriali dei bimbi e allenarli per l’acquisizione di competenze sempre più precise in modo divertente. Anche con materiali di riciclo o oggetti della casa, a costo zero e con fantasia e libertà.
Per esempio per i bimbi più piccoli:
- scoppiare le bolle di sapone con una o due mani;
- giochi a incastro quali puzzle o matrioske;
- fornire fogli di carta di alluminio per impacchettare piccoli oggetti solidi, dalle forme semplici…
- il gioco dei travasi utilizzando vasetti di yogurt, pentoline, scatoline di cartone da fare travasare con attrezzi vari, cucchiai, imbuti..
- creare un cesto dei tesori “fai da te”, con materiali vari, sempre più strutturati, meglio se di legno e non di plastica.
Per i bambini più grandi, dai 3 anni in su:
- gli stickers, da attaccare liberamente in un foglio o dentro margini precisi, se sono figurine;
- i timbri: coniugano la motricità fine, con la conoscenza dei numeri e dei colori.
- i labirinti: il bimbo dovrà cercare il percorso giusto.
- unire i puntini, aiuta il bimbo a comprendere come nascono le forme e gli dà la sensazione di potere creare qualcosa e di scoprirlo piano piano;
- lavarsi e vestirsi da soli, inserire il bottone nell’asola, allacciarsi le scarpe, piegare calze e vestiti, aiutano via via a conquistare precisione e autonomia;
- stendere (il gioco con le mollette da bucato);
- mettere a posto i giochi.
- cucinare insieme ai genitori, per esempio facendo la pizza o le tagliatelle, i biscotti, sviluppa la coordinazione del bimbo;
Potenziare la motricità fine alla scuola Ada Bolchini dell’Acqua
L’ impegno della Scuola Bolchini è quello di permettere ai bimbi di potenziare la motricità fine per sentirsi più sicuri, per abituarsi a raggiungere determinati scopi, a trovare le soluzioni, a riflettere.
Ma anche per permettere loro di giungere alla scuola primaria in grado di scrivere in modo adeguato e chiaro.
Un corretto percorso psicomotorio che preveda la coordinazione dinamica generale, la coordinazione oculo-manuale, la motricità fine e l’equilibrio, permetterà al bimbo di acquisire correttamente la coordinazione, le abilità manuali e, quindi, le abilità grafiche.
Scrivere per noi adulti sembra la cosa più naturale ma per i bimbi significa rispettare determinate convenzioni e acquisire lo schema motorio di ogni lettera dell’alfabeto: movimento, direzioni, grandezze, distanze, allineamento, pressione e velocità. Prepararsi prima con le mani nella pittura o con le mani nella sabbia, con le dita che seguono tratti in rilievo o scavati col punteruolo, favorisce la coordinazione oculo-manuale che rende possibile il pensiero sempre più strutturato e corretto necessario per scrivere con le penne a sfera.
“La scuola”, racconta la maestra Andy, membro del Trillium Montessori USA “stimola la motricità fine dei bimbi attraverso il gioco e programmi artistici e mediante la psicomotricità, anche in inglese”.
“Il bimbo”, prosegue la maestra Andy “impara a conoscere il centro del foglio, le linee, apprende i concetti di sopra, sotto, dentro fuori, le misure, il maggiore minore, dove inizia il foglio, il tutto attraverso tutte le attività di potenziamento oculo manuale”.
La scuola Bolchini propone inoltre ai bimbi iscritti la possibilità di frequentare un corso di tennis con il metodo “Modern Tennis Metodology Associations”. Il tennis aiuta la motricità fine attraverso il lavoro di presa, favorisce inoltre l’attenzione e il coordinamento.
Si tratta di uno sport svolto in supporto del gesto grafico, nella fase di pregrafismo ai bimbi di età compresa tra i 3 e 5 anni.
La Scuola, infine, propone ai bimbi più grandi attività di pregrafismo che sono un valido strumento didattico perché attraverso disegni tratteggiati guida i bimbi a familiarizzare, in modo divertente, con le figure, le forme, le lettere i numeri, le basi della scrittura: per stimolare la loro fantasia e l’apprendimento.